Tra paesaggi da cartolina, tesori artistici e scorci inediti, la celebre località della Costiera Amalfitana non smette mai di sorprendere
Capita che quanto viene costruito come deterrente diventi, al contrario, motivo di attrazione. Quando non di vera invasione, per quanto pacifica. Così pare sia andata a Positano, le cui ripide e strette stradine, arrampicate sulla costa a picco sul mare, ne sono diventate caratteristica distintiva nonché ragione di visita. In origine, la particolare conformazione del centro consentiva alla popolazione di difendersi dagli attacchi nemici. Dopo essere stati saccheggiati dai Pisani nel 1268, quanti vivevano nella zona del porto avevano infatti pensato bene di risalire le alture, costruendo case sulle rocce e dotandosi di fortificazioni e di torri di avvistamento. Con un assetto urbanistico talmente intricato da dissuadere qualunque malintenzionato.
Dalla Chiesa di Santa Maria Assunta alla Spiaggia Grande
Oggi sono proprio quelle mille scalette e vie che si insinuano tra i palazzi variopinti a costituire un richiamo irresistibile per i visitatori di Positano. Sia di quelli che arrivano via terra, sia dei fortunati che iniziano a goderne la meraviglia di colori e forme fin da lontano, raggiungendola dal mare. Così, l’antica città fondata intorno al X secolo intorno a una abbazia benedettina è diventata quel gioiello che tutti conosciamo, impreziosito da numerose gemme non tutte così semplici da scovare. Prima di unirci al flusso di turisti che, complice un clima a dir poco generoso, la affollano tutto l’anno, sarà bene studiarne la conformazione, così da non perderne neppure un quartiere. Scopriremo così che non esiste solo la celebre Chiesa di Santa Maria Assunta, ma capiremo anche che la sua cupola ricoperta da maioliche verdi, blu e gialle è un punto di partenza quasi obbligato. Immergersi nello spirito di un luogo significa infatti anche rivivere le emozioni di quanti prima di noi lo hanno sentito e vissuto. Così, cartolina o post che sia, l’iconica collegiata vicino alla spiaggia va visitata, ammirata e fotografata come milioni di persone hanno già fatto prima di noi. Poi, va detto che l’operazione riuscirà comunque meglio da lontano, dato che la facciata nasconde la celebre cupola che si innalza sul retro. In compenso, il sagrato terrazzato si affaccia sul mare, regalando una vista sulla costa che è già di per sé uno spettacolo. Dandogli le spalle e varcando il portale di ingresso della chiesa potremo ammirarne l’interno dallo stile classico caratterizzato da colonne sormontate da capitelli ionici nonché individuare la famosa icona bizantina della Madonna con Bambino. Secondo la leggenda, Positano dovrebbe il suo nome proprio a questa immagine e alla voce che, gridando “posa, posa”, avrebbe indicato ai marinai che la trasportavano di lasciarla in questo luogo prima di poter riprendere il viaggio interrotto da una bonaccia.

Nel centro storico tra shopping e colori
Raggiungere questo primo punto turistico è tutt’uno col percorrere la zona che, tra i 12 quartieri in cui è divisa la città, è di certo la più battuta. Collocata tra Piazza dei Mulini e la Spiaggia Grande, l’area è punteggiata da negozietti e da botteghe artigianali, colorata dai prodotti esposti quanto dalle bouganville, dalle piante di limone e dai tipici abiti in cotone e canapa. Tutt’uno con l’immaginario locale, tanto da costituire uno stile a sé, la Moda Positano viene spesso assimilata alla storia di questa sorprendente località e alla sua trasformazione da villaggio di pescatori a meta privilegiata del turismo internazionale. Non va dimenticato, infatti, che è solo dai primi del Novecento e grazie all’arrivo, qui e sulle esclusive Isole Li Galli – a pochi chilometri al largo – di viaggiatori d’élite quali artisti, scrittori e rappresentati dell’alta società che Positano costituisce una meta turistica. Così come è grazie alla sua trasformazione negli anni Cinquanta in luogo balneare che l’arte locale della tessitura è passata dalle umili pezze di iuta agli abiti da spiaggia e da sera. Fatto dunque scorta di questi variopinti souvenir – meglio ancora se completati da un paio di sandali, altro vanto dell’artigianato locale – potremo proseguire la scoperta dei luoghi imperdibili della città. Uno di questi si trova esattamente sotto la chiesa appena visitata.
La villa romana sotto la chiesa
Parliamo del MAR, il Museo Archeologico di Positano. Si tratta di una meta fondamentale, per quanto sia stata aggiunta all’agenda dei turisti piuttosto di recente. Risale infatti solo al 2018 l’inaugurazione di questo sito, che occupa gli spazi di una antica villa romana posta a una decina di metri di profondità sotto l’oratorio di Santa Maria Assunta. Residenza di epoca imperiale rimasta coperta dai materiali dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che colpì anche Ercolano e Pompei, è stata trasformata in luogo espositivo. Tra suppellettili di epoca romana e altre testimonianze storiche, qui è anche possibile ammirare una stupefacente parete affrescata, unico esempio di pitture romane in Costiera.

Un bagno di mare e di mondanità
Riemersi dalle cripte e sale sotterranee di un passato sempre affascinante, torniamo a un presente fatto di sole, mare e romantiche passeggiate per raggiungerlo. Già ammirata dall’alto, la spiaggia di Marina Grande o semplicemente Spiaggia Grande è letteralmente a un passo dalla chiesa di Santa Maria Assunta. Vi troveremo stabilimenti attrezzati accanto a una piccola area adibita a spiaggia libera, ma soprattutto un concentrato di vita mondana di Positano, dato che è qui che si ritrovano gran parte dei turisti in vacanza in costiera. Se preferite luoghi meno battuti potete raggiungere la più tranquilla Spiaggia Fornillo. Per arrivarvi potete percorrere una stradina che parte dal molo all’estremità di Marina Grande. Tra le attrazioni di questo tratto di costa ricordiamo una grotta naturale e le casette che si arrampicano verso la zona alta.
Salendo verso la zona alta
Spesso scelta come buon ritiro da artisti e pittori per la sua pace e l’impareggiabile vista, questa parte è attraversata da scalinate e stradine che si arrampicano verso la zona alta del paese. Meno battuta dal grande turismo, la zona di Positano sviluppata sulle alture è quella dove gli antichi abitanti si rifugiavano quando le torri di guardia segnalavano l’arrivo di un pericolo. Ancora oggi ben protetti dalla posizione elevata, i borghi che vi possiamo ammirare prendono il nome di Chiesa Nuova, Montepertuso, Nocelle e Li Parlati. Tra questi, il più antico è quello di Chiesa Nuova e prende il nome dall’edificio religioso che, a dispetto dall’aggettivo, risale niente meno che all’XI secolo. Nuova perché completamente restaurata nel 1700, secondo una leggenda questa chiesa sarebbe stata originariamente una moschea frequentata dai commercianti arabi che si fermavano in zona all’epoca degli scambi commerciali con l’Oriente. Più attendibile è la teoria che la fa risalire al monachesimo basiliano, giustificata soprattutto dalla sua pianta di forma ovale. La pavimentazione in maioliche la avvicina a quelle presenti nelle chiese della Costa, mentre il campanile a tre piani con guglia finale sorge accanto alla sacrestia, divisa in senso verticale in due vani con cisterna sottostante. Tutto intorno si trovano le case più antiche di Positano.
Montepertuso, Nocelle e Liparlati
La frazione di Montepertuso si trova sotto l’omonimo monte che secondo la leggenda sarebbe stato “pertuso”, ossia bucato, dal dito della Madonna. Per raggiungerlo a piedi prenderemo il sentiero che porta anche all’Oasi del Vallone Porto, tra cascate, animali e piante rare. In alternativa, potremo salire sul forse meno poetico ma certo più comodo autobus che sale lungo la carrabile. Sempre sotto il “monte bucato” incontreremo anche il piccolissimo borgo di Nocelle. Fino a pochi anni fa raggiungibile solo percorrendo un sentiero che risaliva il fianco della montagna o arrampicandosi su una scala di ben 1.500 gradini dalla spiaggia di Arienzo, questa micro frazione con il suo grumo di case è il punto d’arrivo del Sentiero degli Dei, l’antico tracciato dei pastori che partendo da Agerola valica i Monti Lattari offrendo uno dei panorami più spettacolari della Costiera. Per finire, per allontanarci dai turisti più frettolosi potremo arrampicarci fino al rione di Liparlati. Frequentato prevalentemente dai locali e da quanti alloggiano nelle ville panoramiche della zona, il borgo è un ottimo luogo per prendere fiato dalla frenesia della splendida ma spesso concitata parte bassa del paese, magari sedendosi a una delle panchine di Piazza Bellina, sovrastata dalla rupe e affacciata sul mare. In alternativa, potremo raggiungere il cimitero, luogo da cui lo sguardo arriva fino ai Faraglioni di Capri, o visitare la piccola Chiesa di San Giacomo con le sue ceramiche originali del Settecento.